INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SEDE
DEL LABORATORIO CANTONALE E
DELL'ISTITUTO CANTONALE DI MICROBIOLOGIA

Intervento della Consigliere di Stato Patrizia Pesenti


Signore e signori,

ho il piacere di aprire questo momento inaugurale, dando il benvenuto a voi tutti, autorità ed ospiti. 
Saluto in particolare il Sindaco di Bellinzona, avv. Paolo Agustoni, e il Direttore dell’Ufficio federale della sanità pubblica, dr. med. Thomas Zeltner.

Ci sono almeno due ragioni per sottolineare anche pubblicamente il trasferimento della sede del Laboratorio cantonale e dell’Istituto cantonale di microbiologia.

Il trasferimento degli istituti era peraltro una vera necessità: gli spazi a Lugano erano diventati troppo stretti per l’attività degli istituti. L’attività infatti è aumentata quantitativamente e qualitativamente. 

La scelta di edificare a Bellinzona è stata facilitata dalla Città che ha messo a disposizione il terreno (8'166 mq), con un diritto di superficie per 50 anni. 

L’insediamento dei due istituti rafforza il polo scientifico della Città, in parte già operativo in particolare con l’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB), l’Istituto oncologico della Svizzera italiana (IOSI) e il neocostituito Biopolo Ticino. Porta a Bellinzona posti di lavoro qualificati, ad alto valore aggiunto, rafforzando la presenza in città di importanti servizi pubblici.
I due istituti occupano infatti 92 collaboratori a tempo pieno e a tempo parziale (35 al Laboratorio cantonale e 57 all’Istituto cantonale di microbiologia). Sono collaboratori con competenze scientifiche specifiche, personale amministrativo e giovani in formazione. 

Oggi potrete visitare quanto realizzato: qui, si è concretizzato un investimento di circa 21 milioni di franchi:

Laboratorio cantonale
In questa nuova sede il Laboratorio percorre una nuova fase della sua storia iniziata più di cento anni fa: laboratorio scientifico ma anche servizio di protezione dei consumatori, di salvaguardia della salute pubblica e di tutela dei consumatori dalle frodi.

Il Laboratorio cantonale è stato fondato nel 1890 per occuparsi di garantire migliori condizioni igieniche: 15 anni prima che entrasse in vigore la Legge federale sulle derrate alimentari del 1905. 
Non solo, nella prima metà del XX secolo il Laboratorio è stato l’attore principale della scena scientifica ticinese: dal settore alimentare all’analisi medica, all’analisi per l’economia agricola, all’analisi volta alla protezione delle acque senza dimenticare l’analisi criminologica.

All’inizio del Novecento era già riconosciuto che l’igiene delle abitazioni, la salubrità degli ambienti, la qualità dell'alimentazione determinavano in gran parte il benessere sanitario della popolazione. 
Oggi le sfide sono cambiate: siamo di fronte a sempre nuovi rischi. In particolare quelli derivanti dalla tecnologia alimentare e dall’evoluzione dei consumi. Rischi alimentari e frodi sono acuiti dalla circolazione delle derrate alimentari in un mercato ormai globale. Il compito del Laboratorio si fa più complesso, ma anche più interessante. 

Il Laboratorio cantonale lavora per i consumatori e le associazioni di consumatori. Diffonde una cultura di prevenzione, promuove la salute e la sicurezza. Il suo contributo è insostituibile per migliorare la qualità della vita sul territorio. 

In questi spazi sono inseriti anche i laboratori chimici di altri dipartimenti: il Servizio di ispezione e consulenza lattiera (SICL) del Dipartimento finanze e economia (DFE) e i laboratori della Sezione della protezione dell’acqua, dell’aria e del suolo del Dipartimento del territorio (DT). Una scelta di integrazione operativa che favorirà l’azione interdipartimentale, in un’ottica di collaborazione e anche di uso parsimonioso delle risorse dello Stato. 

La stretta collaborazione con l’Ufficio federale della sanità pubblica e con gli altri 19 Laboratori cantonali, con i laboratori della Lombardia, con Istituti universitari svizzeri ed esteri e, naturalmente, con servizi cantonali, inserisce il Laboratorio cantonale nella ricerca, nella formazione e nella divulgazione.

Istituto cantonale di microbiologia
Nel 1964 è nato come "gemmazione" del Laboratorio cantonale l’Istituto batteriosierologico ed ha ripreso l’analisi medica che per oltre mezzo secolo era stata gestita da un reparto del Laboratorio cantonale.

L’Istituto ha recentemente cambiato denominazione - Istituto cantonale di microbiologia. Un nome che riflette meglio l’attività svolta nei diversi settori dell’Istituto. L’attività si estende oggi all’analisi di virus, parassiti e miceti e all’analisi ambientale. 
L’Istituto cantonale di microbiologia svolge quattro importanti servizi pubblici: l’analisi batteriologica, l’insegnamento, l’attività peritale e la ricerca. 
Il suo compito principale è quello di svolgere l’analisi microbiologica medica per gli ospedali pubblici, le cliniche e gli ambulatori medici privati e di attuare la sorveglianza epidemiologica tramite la diagnosi delle malattie trasmissibili dell’uomo. Un compito di evidente importanza per la salute pubblica.

Con l’insediamento a Bellinzona l’Istituto cantonale di microbiologia intende esplorare nuove collaborazioni con il polo scientifico, in particolare con l’Istituto di ricerca in biomedicina.
La concentrazione di centri di ricerca favorisce l’incontro e il dialogo fra ricercatori di discipline scientifiche nell’interesse di un ulteriore sviluppo, ma crea anche quella massa critica necessaria ad una ricerca ad alto livello.

Come Dipartimento, ci preme sottolineare che i due istituti svolgono un importante ruolo anche nella formazione di personale scientifico in Ticino: dagli apprendisti laboratoristi ai dottorandi. L’abbinamento fra formazione e ricerca "mette in rete" gli istituti ticinesi con l’evoluzione scientifica a livello nazionale e internazionale.
Si può dire che il Ticino coniuga innovazione e progettualità e partecipa a pieno titolo all’attività scientifica. 
Il Laboratorio cantonale e l’Istituto cantonale di microbiologia sono tasselli importanti di queste attività. 

Due opuscoli
Il Dipartimento della sanità e della socialità ha voluto sottolineare questo momento inaugurale con la pubblicazione di due opuscoli. Si è voluto coniugare scientificità e divulgazione, per far conoscere meglio i compiti degli Istituti agli addetti ai lavori ma anche al grande pubblico. 
Perché la tutela della salute presuppone la partecipazione responsabile del cittadino: chi è ben informato può meglio proteggersi dai rischi.

Ringraziamenti

Patrizia Pesenti
Consigliere di Stato