INAUGURAZIONE CASA PER ANZIANI GIRASOLE
MASSAGNO 14 Dicembre 2002
Intervento della Presidente del
Consiglio di Stato
Avv.
Patrizia Pesenti
Signore e signori,
sono contenta di condividere con voi, autorità, popolazione, personale e ospiti,
l’inaugurazione ufficiale della casa per anziani medicalizzata Girasole.
La nuova struttura risponde ad un bisogno accertato per il Comune di Massagno e
per il suo comprensorio di posti letto per persone anziani non più
autosufficienti.
L’iniziativa del Comune risale a parecchi anni fa. Possiamo dire che il lungo
iter di progettazione oggi è felicemente concluso.
L’impegno sociale del Comune di Massagno verso gli anziani si è tradotto in un
investimento di oltre 17 milioni di franchi, di cui 6 milioni coperti dal
sussidio cantonale unico (non ha invece potuto contare sul sussidio federale
perché progettata dopo la scadenza dei termini).
Casa Girasole è anche l’ultima struttura medicalizzata prevista dalla
pianificazione settoriale del 1988. Vista l’insufficienza di posti letto
medicalizzati, il Cantone ha voluto comunque autorizzare nel corso degli anni
Novanta quattro strutture, Claro, Novazzano, Mendrisio e Massagno. Oggi tutte
sono in funzione.
La casa per anziani di Massagno è una realtà, con i suoi 66 ospiti (oggi una
cinquantina in quanto le ammissioni avvengono in modo graduale), ed oltre 60
unità a tempo pieno (il numero di dipendenti sarà ancora maggiore in futuro).
L’istituto è inserito in una zona residenziale che ben si addice ad ospitare
persone anziane. Esse infatti, nonostante la loro dipendenza, devono continuare
a vivere nel cuore della comunità, sentirsi vicine ai loro cari, ai luoghi che
sono le loro radici, a una comunità che dà loro rispetto e affetto.
Sì, perché gli anziani di oggi sono coloro che hanno creato il benessere di cui
oggi tutti noi godiamo. A loro dico grazie, grazie per aver creduto in una
società migliore.
Nei prossimi mesi il Dipartimento della sanità e della socialità presenterà la
nuova pianificazione degli istituti per anziani alla Conferenza cantonale
consultiva sulla pianificazione dell’assistenza e cura a domicilio e degli
istituti per anziani, poi al Consiglio di Stato che a sua volta la sottoporrà al
Parlamento.
Fra queste due pianificazioni si è insinuata una sorta di “moratoria” nella
creazione di nuove strutture stazionarie per gli anziani. In questo periodo però
il Cantone e i Comuni non sono stati inattivi. Così come è continuata la
complementarietà fra pubblico e privato, fra servizi professionali e
volontariato, così da assicurare ai nostri anziani cure di qualità ma anche
attività di animazione e di sostegno.
Il Dipartimento sanità e socialità, con la collaborazione dei partner del
settore, ha sviluppato una politica a favore degli anziani che risponde a
bisogni differenziati, in particolare con il potenziamento dell’assistenza e
delle cure a domicilio.
Con la pianificazione ospedaliera del 2001 è stata promossa la riconversione di
strutture ospedaliere private in case per anziani, rispondendo così a un bisogno
di posti per anziani non più autosufficienti che in alcune zone del nostro
cantone si era fatto acuto.
Le prospettive demografiche ci pongono di fronte ad un aumento del fabbisogno e
a una sfida politica. Il Dipartimento si è orientato verso una politica
differenziata e progettuale.
Oggi l’anziano gode giustamente del miglioramento del benessere materiale -
grazie agli effetti della previdenza sociale che loro stessi hanno
fortissimamente voluto - e sanitario, grazie al miglioramento generale delle
condizioni di vita. C’è più qualità e anni di vita ma ci sono anche più
patologie invalidanti.
Progettare significa quindi pianificare in funzione dei bisogni attuali ma anche
di quelli futuri. Dovremo far fronte all'invecchiamento della generazione dei
cosiddetti baby boomer, nati dopo la seconda guerra mondiale, che cominceranno
ad andare in pensione dal 2010 circa. Ecco perché non possiamo immaginarci di
smettere di investire risorse in queste settore: la popolazione anziana è in
aumento, almeno fino al 2040.
L’unica scelta politica possibile – che proporremo nelle prossime settimane - è
quella di un potenziamento a tappe delle capacità di accoglienza negli istituti,
un potenziamento che dovrà tenere conto delle realtà regionali del nostro
cantone. Una prima tappa dovrebbe permettere di mettere a disposizione circa 500
letti, rispondendo a richieste di ampliamento già inoltrate (Lugano-Loreto,
Asilo dei ciechi) e a nuove richieste di costruzione (Bellinzona,
Lugano-Pregassona), senza escludere riconversioni di altre strutture ospedaliere
con la seconda fase della pianificazione ospedaliera.
Contemporaneamente sarà importante lavorare al miglioramento del coordinamento
della rete socio-sanitaria che opera nel settore degli anziani, per un uso
razionale delle risorse del territorio e per una risposta di qualità ai bisogni
della popolazione anziana e delle loro famiglie.
Con questo intendo una stretta collaborazione tra la vostra casa ed i servizi di
assistenza e cura a domicilio, o le strutture ospedaliere, riservando alcuni
letti della casa per accogliere anziani che abbisognano di un soggiorno
temporaneo. Questa situazione si verifica per anziani che sono dimessi
dall'ospedale ma non sono ancora in grado di rientrare al loro domicilio, oppure
per persone anziane che vivono nella loro casa, assistite dai famigliari o dal
servizio di aiuto domiciliare, confrontate ad un episodio di malattia che
richiede assistenza e cure continue.
Un altro tipo di collaborazione da incentivare è con il vostro Centro diurno,
uno fra i primi ad aver iniziato l'attività nel cantone, e che finora ha saputo
rispondere alle esigenze di quella fascia di popolazione anziana che dispone di
una buona autonomia ed in buono stato di salute. La Casa Girasole deve essere un
luogo di incontro che dà modo agli anziani di trasmettere e raccontare alle
generazioni più giovani la storia del vostro comune.
Permettetemi, per concludere, di augurare agli ospiti di casa Girasole di fruire
delle migliori cure, dispensate con professionalità e umanità, di poter vivere
questa fase della loro vita con serenità e nel rispetto delle loro identità e
dignità.
Ringrazio già sin d’ora la direzione e il personale della casa Girasole per il
loro apporto professionale, per la sensibilità e la motivazione che metteranno
quotidianamente nell’animazione di questo luogo, nel curare ed assistere gli
ospiti.
Grazie anche alle famiglie degli ospiti, ai volontari, alla popolazione di
Massagno per accompagnare con affetto e con attenzione l’attività di Casa
Girasole.
Avv. Patrizia Pesenti
Consigliere di Stato