Il numero di beneficiari di assistenza sociale registra un costante aumento da diversi anni. Per capire i motivi di questa evoluzione, bisogna tener conto dei flussi che ne sono all’origine, ovvero dell’evoluzione delle entrate e delle uscite dall’assistenza. In questa pubblicazione si analizzano le domande chiuse, approfondendo una prima analisi del 2006 pubblicata dall’Ustat. Lo studio consente di ricostruire l’evoluzione nel tempo dei motivi di chiusura e della durata delle prestazioni, e di descrivere i diversi fenomeni celati dietro lo sviluppo dei casi di assistenza e la loro struttura. Esso completa l’analisi usuale delle caratteristiche socio-demografiche dei beneficiari e permette di identificare quali fra queste favoriscono di più l’uscita da questo dispositivo di protezione sociale e quali siano i percorsi successivi. Dal confronto con una “fotografia“ recente dei beneficiari di assistenza o di altre prestazioni sociali, si può stabilire se la riconquista dell’indipendenza finanziaria è stata duratura o temporanea.

Tra i principali risultati emerge che il 37% delle domande chiuse concerne casi che hanno ricevuto prestazioni durante al massimo sei mesi, il 53% fino a un anno. Le domande con prestazioni per più di tre anni sono solo il 16%. Rispetto ai motivi di chiusura sono aumentate le domande chiuse per l’inserimento nel mercato del lavoro e diminuite quelle di coloro che hanno acquisito il diritto ad altre prestazioni sociali (indennità giornaliere o rendite AVS/AI e LAINF).

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Elena Sartoris
Giubiasco, Ustat, 2015, 46 pagine
Data di pubblicazione: 17.12.2015

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