Repubblica e Cantone Ticino

Guglielmolo «de Corbellis» del fu <...> detta il suo testamento. Egli istituisce diversi lasciti singoli e perpetui a favore dei poveri di Losone, garantendoli su terreni situati nella campagna <di Losone> e stabilisce degli annovali da celebrare in perpetuo per la redenzione della sua anima e di quelle dei suoi defunti, per ciascuno dei quali saranno corrisposti nove imperiali al celebrante e due al monaco, garantendo questa somma su un prato con castagni situato in territorio di Losone «in Vallum» (?). Egli attribuisce somme diverse a Giovanni «Loxeto de Cardellis (?)», a suo nipote Domenico detto Ferretto figlio del suo defunto fratello Giovannolo, a Domenico detto «Boneto» di Losone, al quale vanno restituite una caldaia di rame e una padella di sua proprietà, a Bionda di Giovanni, alle sorelle Malgarita e Guglielma di Giovanni «Loxeti» (?) e a Galizia di Augusto «Lox<eti>» (?) quando contraessero matrimonio. Affida a Goffredino di Andriolo Orelli di Locarno beni e denaro in favore di Cristoforo, suo figlio naturale, e di Augusto, suo figlio legittimo, finché questi non avranno raggiunto la maggiore età, riservando all'Orelli, al quale lascia un orto, detti beni qualora Augusto morissero prima del compimento dei vent'anni. Lascia un fitto e il diritto di abitare in una casa di sua proprietà a Benegni[u]da del fu Minolo «del Orto» di Minusio che sta a Losone, madre di Cristoforo suo figlio naturale, se essa ne assumerà il vitto e vorrà mantenervi il fuoco assieme a detto Cristoforo. Nomina infine suo erede universale suo figlio Augusto, al quale attribuisce dei sedimi con case, corti e vigna in territorio di Losone «ad Rancium» e «ad Luzagum».