Riferimenti |
In una lettera alla figlia Bianca, Giulia Gianella scrive (17.1.1910): “Perché tu possa farti un’idea di questa sconosciuta sirocchietta [Lycia], ti unisco la fotografia fattale da papà quando aveva 8 giorni. Non ti pare il Riccardo ritornato au mallo? Ma non credere però ch’ella sia così monumentale, come parrebbe, guardandola sul ritratto: devi pensare che papà, che ha la mania delle fotografie a corta distanza, si mise coll’apparecchio a poco più di due dita dal suo naso. Così invece di una neonata ella sembra già una bambina di due o tre mesi. Ieri poi fu la volta delle tue sorelle, dirò quasi gemelle, di passare dinanzi all’obbiettivo di papà. Naturalmente queste studiarono un po’ più accuratamente la posa ed i dettagli, che non abbia potuto farlo Licia (o Agar? Io non so ancora come la chiamerò, poiché, per vero, questi nomi non mi piacciono gran che, nemmeno a me) [...] Papà, tutto fiero degli ultimi risultati fotografici ottenuti, si propone di fotografarla quando avrà un mese, sempre che la neve non sia venuta a guastare il brodo“ (sc. 42; Giulia e Bianca Corrispondenza 1)
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